Nube di Oort
Formazione del Sistema Solare
Gli astronomi ritengono che la nube di Oort, chiamata così in onore di Jan Oort che teorizzò l’esistenza di una gigantesca nube di detriti cosmici che potesse spiegare il passaggio di comete nei pressi del Sole, potrebbe contenere residui rocciosi risalenti alla nube protoplanetaria da cui si sono formati i vari pianeti del Sistema Solare. Questi detriti sarebbero stati “espulsi” dal Sistema Solare primordiale durante la sua formazione a causa dell’interazione con i pianeti giganti che, nella loro formazione, iniziarono ad alterare l’equilibrio gravitazionale del sistema.
Si ritiene, inoltre, che l’interazione con le altre stelle, anche se lontane, possa di tanto in tanto “scalzare” una di queste rocce dal loro sonno eterno e farle ricadere inesorabilmente, sotto l’azione gravitazionale del Sole, verso il centro del Sistema Solare.[
L’esplorazione ravvicinata delle comete e gli studi approfonditi sulle grandi comete del XX secolo hanno dimostrato che questi corpi celesti sono un autentico concentrato di ghiaccio e molecole organiche, anche complesse, acquisite direttamente dalla materia interstellare da cui si sono formati i pianeti del Sistema Solare. Per tali ragioni lo studio delle comete può fornirci importantissime informazioni sull’origine del nostro pianeta e del Sistema Solare in generale ma non solo. Infatti l’impatto di comete negli oceani della Terra primordiale potrebbero spiegare perché la vita nacque assai velocemente a partire da 3,8 miliardi di anni fa.